WOHASU 2022: toccare con mano la resilienza
Dal 18 al 20 marzo 2022 si è tenuto il WOHASU (World Happiness Summit) a Miami e ha avuto come focus speciale la resilienza.
Dal 18 al 20 marzo 2022 si è tenuto WOHASU – World Happiness Summit a Miami e ha avuto come focus speciale la resilienza.
Era il lontano 2017 quando Karen Gugghenheim dava vita al primo World Happiness Summit portando a conoscenza del pubblico la scienza della felicità. Oggi, il WOHASU è diventato un appuntamento fisso e che, anno dopo anno, affronta una vasta moltitudine di argomenti legati a happiness e well-being.
L’edizione del 2022 si è svolta a Miami, dal 18 al 20 marzo e ha avuto come focus la resilienza: ovvero quella capacità di saper affrontare e superare un evento traumatico o un periodo difficile, e di ricostruire se stessi riorganizzando la propria esistenza mantenendo sempre un’attitudine positiva.
Un tema questo mai così attuale in tempi complicati come quelli che stiamo vivendo e sul quale hanno espresso la loro visione oltre 40 speaker provenienti da tutto il mondo. Due in particolare:
Resilienza e felicità
La pandemia, la guerra ma più in generale la realtà di oggi rappresentano una grandissima sfida non soltanto dal punto di vista emotivo.
- Ma com’è possibile affrontare questi tempi difficili restando in equilibro con se stessi?
- In che modo si possono gestire al meglio i macro e i micro cambiamenti e le conseguenze spesso complesse che generano?
Sandro Formica
Sandro Formica, con il quale Smartpeg collabora da diverso tempo, è professore presso la Florida International University di Miami, titolare della cattedra in Potere Personale e la Scienza della Felicità e insegna periodicamente alla SDA e al Master della Luigi Bocconi. Inoltre, è stato promotore e consulente su progetti nei settori dell’autoconsapevolezza, del management strategico, dei trend e della pianificazione e sviluppo delle organizzazioni e ha scritto molteplici libri, articoli e testi universitari.
“Vivo ogni giorno in allineamento con il mio processo di vita: integrare la scienza della felicità nelle aziende, università, scuole e istituzioni pubbliche“.
Come si può affrontare un evento complesso e destabilizzante come la perdita del lavoro?
“Il primo suggerimento – racconta Sandro Formica in un’intervista del WOHASU 2019 – è quella di coltivare l’autoconsapevolezza di sé e di dedicare almeno 5 minuti a tutte le componenti del proprio essere per riflettere questa bellezza interiore, questa forza interiore, all’esterno. Poi vorrei invitare a scegliere il proprio percorso professionale e non accettare tutto. So che può sembrare assurdo, a maggior ragione se si è perso il lavoro. Invece è il momento giusto per fare selezione tra le diverse organizzazioni o crearsi un’attività, in modo che ci sia un allineamento tra i propri valori e i propositi e i valori e i propositi di quelle organizzazioni“.
Sandro Formica ci invita quindi ad avere coraggio nel manifestare ed esprimere se stessi e le proprie esigenze. Parlare chiaramente a un colloquio di lavoro è la chiave per non entrare nella modalità sopravvivenza, ma restare in uno stato di creatività che fa essere molto più produttivi.
Non solo, in un settore di sofferenza come quello del lavoro è anche molto apprezzato dalle aziende stesse, perché se c’è allineamento tra i valori della persona e l’organizzazione la crescita e il benessere sono di entrambi.
“Una volta che si capiscono queste cose – continua Formica – e si mettono in pratica, magari ci si metterà un mese in più a trovare un nuovo lavoro, ma poi si avrà tanta soddisfazione e ci sentirà molto più felici“.
Mo Gawdat
Mo Gawdat, ex Chief Business Officer di Google [X], ha fondato il movimento One Bilion Happy, è host di “Slo Mo: a podcast with Mo Gawdat” ed è autore del best seller “L’equazione della felicità“.
La sua vita è cambiata improvvisamente con la morte del figlio Ali. Un evento tragico e inconcepibile che ha segnato un punto di svolta e oggi Mo è uno dei principali alfieri del movimento della felicità e della scienza che studia e insegna a praticarla.
In occasione dell’edizione 2022 del WOHASU l’ex CBO di Google [X] ha parlato di resilienza, happiness e well-being e la prima cosa alla quale ha inviato a prestare attenzione è che non esiste davvero qualcosa di triste o unhappy.
“Piangere – racconta Mo – è una cosa buona, se è l’emozione che si prova. Connettersi con le proprie emozioni è un’esperienza meravigliosa“.
Per spiegare questo concetto, Mo ha fatto un esempio molto suggestivo con la cucina. L’agrodolce è un elemento caratteristico del cibo orientale ed è delizioso, ma non è delizioso perché è solo dolce o solo agro. È delizioso perché è sia dolce che agro. Allo stesso modo, le lacrime da sole sono la sofferenza ma in una visione più ampia fanno parte dell’esistenza: la vita è bella perché è un insieme di sapori.
“Ci svegliamo la mattina – prosegue – , ci vestiamo per andare a lavoro e quello che si vuole da noi è che mettiamo da parte l’emotività. Ci si aspetta che siamo completamente concentrati a fare determinate cose, a ripeterle ancora e ancora. Così, fondamentalmente, perdiamo il significato del gusto dell’esistenza. È una disconnessione dalla realtà“.
La chiave sta nella capacità di lasciare andare, essere consapevoli che soltanto una minima parte delle cose che accadono possono essere controllate.