Intelligenza Artificiale sul posto di lavoro

31 Marzo 2025

Le opinioni sull'Intelligenza Artificiale nel mondo del lavoro: i risultati del sondaggio di Risorse Umane HR, analisi e riflessioni

L’Intelligenza Artificiale sta trasformando, sempre di più, il mondo del lavoro, modificando profondamente il modo in cui le attività vengono svolte e il significato stesso di molte professioni.

Dai vantaggi in termini di efficienza operativa alla capacità di fornire analisi per intraprendere azioni strategiche, l’AI rappresenta sicuramente una delle rivoluzioni tecnologiche più significative.

Come sempre, accanto alle opportunità emergono anche diversi interrogativi:

  • come influenzerà la sicurezza occupazionale?
  • come sarà garantita la trasparenza nelle decisioni automatizzate?
  • quali saranno gli impatti sulle relazioni umane all’interno delle aziende?

Con l’avvento e conseguente espansione dell’AI, il valore delle competenze umane sta subendo una profonda trasformazione. Compiti ripetitivi e basati su regolo vengono sempre più delegati alle macchine, tuttavia questo non significa che il contributo umano sia meno rilevante.

Soft Skills come il pensiero critico, l’intelligenza emotiva e la capacità di adattamento stanno diventando risorse fondamentali e i professionisti si troveranno a dover ridefinire il proprio ruolo concentrandosi su attività che richiedono maggiore empatia, giudizio e innovazione.

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Il sondaggio sulla fiducia nell’Intelligenza Artificiale

Per comprendere meglio queste percezioni, Risorse Umane HR ha lanciato un sondaggio all’interno della propria community proponendo una domanda chiave:

Qual è il tuo livello di fiducia nell'adozione dell'Intelligenza Artificiale sul posto di lavoro?"

I risultati del sondaggio: c’è fiducia nell’Intelligenza Artificiale sul posto di lavoro

Il sondaggio di Risorse Umane HR ha raccolto le seguenti opinioni:

  • alta fiducia, 105 voti (24%)
  • fiducia moderata, 233 voti (53%)
  • bassa fiducia, 104 voti (24%)

Trend di fiducia generale nell’AI

Il 24% dei professionisti ha espresso un’elevata fiducia nell’Intelligenza Artificiale, riconoscendone le opportunità offerte. La maggioranza (53%) ha invece espresse un approccio più pragmatico, bilanciando all’entusiasmo lo scetticismo. Infine, il restante 24% manifesta delle preoccupazioni, sottolineando i rischi e le complessità di tale automazione.

Intelligenza Artificiale, i risultati analizzati per categoria

Chi ha più fiducia nell’AI?

Come visto in precedenza, nel sondaggio di Risorse Umane HR sull’uso dell’AI sul posto di lavoro, il 24% la vede come un’opportunità e gli specialisti in questione appartengono a determinate categorie:

  • Tecnici e specialisti IT
  • Manager HR e Recruiter
  • Marketer e consulenti aziendali

La maggioranza (53%) adotta un approccio più bilanciato

La fiducia moderata riflette, invece, un atteggiamento pragmatico, riscontrato nella maggioranza (53%) e gli specialisti che hanno mostrato tale atteggiamento appartengono alle seguenti categorie:

  • HR e Payroll specialist
  • Ruoli manageriali e/o consulenziali

Chi esprime più preoccupazioni sull’AI?

Infine, un altro 24% ha una bassa fiducia riguardo l’Intelligenza Artificiale e i professionisti più preoccupati fanno parte di queste specifiche categorie lavorative:

  • Amministrazione e contabilità
  • Legale e Compliance
  • ruoli operativi

Intelligenza Artificiale: un potenziale da non sottovalutare

L’AI rappresenta una risorsa preziosa per il mondo del lavoro. Grazie alla sua capacità di ridurre il carico delle attività ripetitive, permette ai professionisti di dedicarsi maggiormente a progetti strategici.

Inoltre, migliora l’efficienza operativa con un impatto positivo sulla produttività complessiva. Non meno importante, stimola l’innovazione, aprendo la strada a nuove possibilità e scenari inediti per il futuro.

Nonostante i vantaggi, però, l’Intelligenza Artificiale solleva interrogativi significativi. Uno dei principali riguarda l’impatto sulle mansioni umane: sarà uno strumento che renderà alcune competenze obsolete o, al contrario, offrirà opportunità inedite?

Un’altra questione cruciale è legata alla trasparenza e all’etica: come garantire che le decisioni prese dall’AI siano comprensibili e coerenti con i principi di responsabilità?

Infine, resta aperta l’incognita normativa: in un contesto legislativo ancora in evoluzione, quali strategie adottare per tutelare la Privacy e gestire i rischi legati alla protezione dei dati?

Come prepararsi al futuro?

Il futuro dell’Intelligenza Artificiale sarà determinato dal contributo di aziende, governi e professionisti. La transizione verso un mondo del lavoro sempre più influenzato dall’AI solleva interrogativi cruciali. Tra questi, emergono 3 temi fondamentali che analizziamo di seguito.

L’adozione dell’Intelligenza Artificiale sarà modellata sulla base di decisioni di diversi attori. Le grandi aziende tecnologiche continueranno a sviluppare strumenti e soluzioni avanzate, ma saranno organizzazioni e leader aziendali a determinarne l’utilizzo pratico.

Con l’avanzare dell’AI, molte delle competenze tradizionali rischiano di diventare obsolete, mentre altre nuove saranno indispensabili. Per questo la formazione diventerà cruciale nel preparare i professionisti ad affiancare l’AI nei processi decisionali e favorire l’aggiornamento continuo per adattarsi al mercato del lavoro.

Un trend, questo della formazione, che però attualmente sta trovando poca applicazione dal momento che solamente il 13% dei lavoratori sta ricevendo formazione in tal senso, come riportato dal report 2024 di Randstad, Workmonitor 2024.

La fiducia nell’Intelligenza Artificiale dipenderà, soprattutto, dalla trasparenza e dalla capacità di garantirne un uso responsabile. Alcuni fattori chiave saranno:

  • trasparenza algoritmica
  • protezione dei dati
  • ruolo umano
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