Come trattenere i talenti in azienda?

26 Gennaio 2024

Vediamo alcuni consigli pratici per contrastare gli effetti delle Grandi Dimissioni e trattenere i talenti.

Sempre più leader di organizzazioni si trovano ad affrontare una nuova guerra dei talenti, termine coniato nel 1977 dalla società di consulenza McKinsey & Company in riferimento a una sempre più crescente competizione tra le aziende relativa alla difficoltà di individuare i talenti e tornata in auge nel periodo post pandemico. Il fenomeno delle Grandi Dimissioni è infatti un tema molto caldo.

In Italia, solo nei primi nove mesi del 2022, 1,6 milioni di persone si sono dimesse: +22% rispetto allo stesso periodo del 2021. Solamente nel terzo trimestre dello scorso anno, le dimissioni sono salite a 526 mila: in crescita del 6,6% sul terzo trimestre del 2021.

Trattenere i talenti in azienda è una sfida adattiva, nella quale le soluzioni tecniche, come ad esempio offrire uno stipendio più alto o benefit più allettanti, si rivelano spesso insufficienti.

Le sfide adattive, infatti, richiedono un nuovo modo “di essere e di pensare” per adattarsi al contesto che cambia. È qui che una leadership orientata al coaching diventa l’arma vincente nella nuova guerra dei talenti.

Anche in materia di Smart working e lavoro ibrido, la pandemia ha dato un’enorme spinta in avanti. Partendo dai dati raccolti dalle offerte di lavoro su LinkedIn, si nota come solamente il 20% delle offerte di lavoro totali pubblicate sono per una posizione da remoto, ricevendo però il 50% delle candidature totali effettuate dagli utenti.

Questo significa che le aziende sono ancora poco inclini ad offrire posizioni da remoto o ibride, mentre i lavoratori le richiedono sempre di più.

  • Da un lato, molte aziende non si sono ancora dotate di strumenti adeguati a gestire e controllare il lavoro da remoto
  • dall’altro, è ancora forte il pregiudizio tra Manager e imprenditori sulla scarsa produttività dei dipendenti quando lavorano fuori dall’ufficio

Ma i collaboratori non chiedono solamente di lavorare da remoto, ma una maggiore flessibilità nello stabilire il proprio calendario settimanale e scegliere in autonomia quante ore lavorare e in quali giorni della settimana.

Una flessibilità che però richiede un profondo cambiamento culturale da parte del datore di lavoro, chiamato sempre di più a rispettare i confini della vita lavorativa e dare fiducia ai collaboratori che possono svolgere il proprio lavoro al di fuori della tradizionale giornata lavorativa.

Lo stress sul posto di lavoro è in aumento e il rischio di portare i collaboratori al burnout è sempre in agguato. Lo stress sul lavoro non impatta solamente sul singolo lavoratore, ma grava anche su famiglia e amici. Per questo è sempre più importante l’attenzione e la responsabilità che le aziende dovranno mettere per combattere e prevenire crisi di burnout, una vera e propria minaccia per la continuità dell’organizzazione.

La Retention è quella capacità aziendale di mantenere i collaboratori al suo interno, ovvero la fidelizzazione delle persone. Siamo ancora segnati dal grande turnover del personale del periodo post-pandemia, per questo è doveroso investire sempre più sul mantenimento dei collaboratori esistenti che sul reclutamento e conseguente formazione di nuovi.

Per fare questo si dovrà investire in programmi di sviluppo e coinvolgimento dei collaboratori.

I Manager dovranno imparare, sempre di più, nello sfruttare la People Analytics, cioè la valutazione del personale basata sulla lettura di metriche e dati concreti, per generare valore in azienda. Attraverso dati concreti, ogni collaboratore può ottenere dei report personalizzati per migliorare le proprie prestazioni ed essere informato sulle metriche da dover rispettare per crescita e sviluppo aziendale.

La sostenibilità e l’attenzione all’ambiente non sono certamente una novità. Sempre più aziende si stanno rendendo conto di quanto sia importante adottare politiche sostenibili per garantire un futuro migliore.

Anche i team di lavoro HR possono contribuire attraverso alcune strategie:

  • creare posti di lavoro dedicati alla sostenibilità in azienda
  • formazione in materia di sostenibilità e ambiente
  • premiare con bonus e benefit chi raggiunge obiettivi ambientali
  • sfruttare la digitalizzazione per diminuire l’utilizzo di carta e lunghi spostamenti dei collaboratori che avrebbero un impatto negativo

Diversità e inclusione è un’area in cui la People Analytics sta aggiungendo il maggior valore in azienda. Sono gli stessi collaboratori che richiedono una maggiore attenzione su questo tema e toccherà proprio ai responsabili HR farsi promotori di diversità e inclusione.

In materia di sostenibilità, la formazione gioca un ruolo importante per il benessere e lo sviluppo delle Risorse Umane. Per coinvolgere sempre di più i collaboratori e motivarli, è necessario definire piani di formazione che permettono di sviluppare nuove competenze e creare percorsi di carriera ben definiti.

Non solo workshop, ma un nuovo strumento interessante: quello della gamification, ovvero la creazione di giochi finalizzati all’apprendimento.

Una delle priorità dei collaboratori è quella di avere accesso a una comunicazione fluida ed efficace. È importante dare la possibilità alle persone di comunicare in modo rapido e veloce attraverso piattaforme di chat aziendali. In più, è necessario che i collaboratori possano sempre reperire le informazioni di cui hanno bisogno attraverso spazi di lavoro e database condivisi.

Altro aspetto molto importante è quello dell’ascolto. Anche in questo caso è importante dotarsi di strumenti che permettano la digitalizzazione di questi processi per rendere la comunicazione più immediata.

Il lavoro sta cambiando sempre più velocemente, così come le competenze necessarie per un futuro lavorativo in cui molti posti di lavoro verranno trasformati dalla tecnologia. Ma nonostante le competenze tecniche (hard skill) rimangano importanti, si stanno aggiungendo sempre di più le competenze trasversali (soft skills) come competenze ricercate.

  1. Orientamento al risultato
  2. Dinamismo
  3. Gestione del tempo
  4. Manualità
  5. Attenzione ai dettagli
  6. Rispetto di norme e valori
  7. Comunicazione efficace
  8. Team working
  9. Autonomia
  10. Leadership
  11. Orientamento alla persona
  12. Intraprendenza
  13. Visione strategica
  14. Monitoraggio e controllo
  15. Flessibilità
  16. Apertura mentale
  17. Creatività
  18. Problema solving
  19. Resilienza
  20. Intelligenza emotiva

I leader aziendali e gli HR stanno mettendo sempre più al centro le soft skills, ovvero le capacità che si basano sulle connessioni umane e che non potranno mai essere rimpiazzate dalla tecnologia.

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