Covid: in che modo la vita potrebbe essere meglio (o peggio)

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In che modo la vita potrebbe essere meglio (o peggio) dopo il Covid

 

Le previsioni di 57 scienziati sulle potenziali conseguenze, sia positive sia negative, del Covid


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Tre opportunità dopo il Covid

In che modo il Covid cambierà la nostra società?

 

Le precedenti pandemie – leggiamo sull’articolo di approfondimento pubblicato da Mezzopieno News – hanno conciso con cambiamenti nell’architettura e nella pianificazione urbanistica e con una maggiore attenzione alla salute pubblica.

 

Eppure gli effetti psicologici e sociali dell’influenza spagnola, la peggiore epidemia del 20° secolo, sono stati percepiti in seguito come meno gravi di quanto atteso, forse perché hanno avuto origine all’ombra della Prima Guerra Mondiale. Neppure ricorderai probabilmente epidemie più recenti come l’influenza asiatica del 1957 oppure l’influenza di Hong Kong del 1968.

 

Immaginare e pianificare il tuo futuro può essere un potente meccanismo di adattamento per acquistare un senso di controllo nei tempi sempre più incerti della vita durante il Covid. Nel corso degli ultimi due anni, diversi esperti hanno annunciato che il mondo dopo il Covid sarebbe stato un posto completamente diverso, con valori mutati e una nuova mappa delle relazioni internazionali.

 

Mezzopieno News, in una serie di interviste, ha invitato scienziati e futurologi a riflettere sui cambiamenti sociali e psicologici, sia positivi sia negativi, che potrebbero verificarsi dopo la pandemia e sul tipo di saggezza di cui abbiamo bisogno.

 

I risultati di questo colloquio sono sorprendenti, sia per la mutevolezza sia per l’ambivalenza nelle previsioni degli esperti.

 

Le proiezioni degli esperti variano da una migliore cura degli anziani, a un maggiore pensiero critico circa la disinformazione, fino a una maggior apprezzamento della natura. Ma le categorie più comuni hanno riguardato tematiche sociali.

 

1. Solidarietà

 

Gli esperti hanno previsto che le difficoltà e le esperienze che abbiamo condiviso a causa della pandemia potrebbero alimentare la solidarietà e avvicinarci gli uni agli altri, sia all’interno della nostra comunità sia globalmente.

 

Allo stesso modo, la sociologa Monika Ardelt dell’Università della Florida ha notato che: «Questo tipo di eventi globali possono essere risolti soltanto se lavoriamo insieme come una comunità mondiale».

 

L’esperienza condivisa del Covid può aiutare a nutrire un’identità più globale e inclusiva in grado di promuovere la solidarietà internazionale.

2. Cambiamenti strutturali e politici

 

Nei primi momenti della pandemia, gli esperti hanno creduto che avremmo potuto vedere sforzi proattivi e un desiderio sociale di introdurre cambiamenti strutturali e politici verso società più giuste diverse e inclusive.

 

La filosofa Valerie Tiberius dell’Universitù del Minnesota ha suggerito che la pandemia potrebber portare «ad una maggiore consapevolezza della nostra vulnerabilità e dipendenza reciproca».

 

Ayse Uskul, psicologo culturale dell’Università del Kent nel Regno Unito ha condiviso questa opinione e previsto che questa consapevolezza «ci motiverà a combattere in maniera più decisa l’ineguale distribuzione di risorse e diritti non soltanto dove viviamo, ma su scala globale».

 

3. Legami sociali rinnovati

La pandemia da Covid ha limitato la nostra abilità di incontrare faccia a faccia amici e parenti, mettendo in luce quanto vulnerabili fossero alcuni membri della nostra famiglia.

 

Il fondatore e direttore del Greater Good Science Center e professore all’Università della California Berkeley, Dacher Keltner, ha suggerito che la pandemia potrebbe insegnarci quanto «assolutamente sacre siano le nostre migliori relazioni» e che il valore di tali relazioni sarà molto più alto nel mondo post pandemia.

 

Allo stesso modo Jennifer Lerner, professoressa ai processi decisionali presso l’Università di Harvard, ha argomentato come la pandemia abbia condotto persone a «imparare chi sono i loro vicini, sebbene non li conoscessero prima, poiché hanno scoperto di aver bisogno di loro».


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Covid: i rischi del post pandemia

E per quanto riguarda le previsioni di conseguenze negative della pandemia?

 

Le opinioni raccolte da Mezzopieno News sono molto varie, con oltre la metà degli argomenti citati da meno del 10% degli intervistati. Essenzialmente sono due le previsioni menzionate almeno da dieci esperti:

  • potenziale stabilità politica
  • aumento di pregiudizi e razzismo

1. Aumento di pregiudizio e razzismo

Molti esperti hanno discusso come le condizioni verificatesi durante la pandemia hanno portato a concentrarci all’interno della nostra cerchia, diventando più sprezzanti verso coloro che ne sono fuori.

 

Lisa Feldman Barrett, membro della American Academy of Arts & Science and the Royal Society of Canada, ha notato come le precedenti pandemie hanno visto «le persone trincerarsi maggiormente dietro alle loro credenze di ciò che sta dentro oppure al di fuori di un certo gruppo».

2. Instabilità politica

Allo stesso modo, molti esperti intervistati da Mezzopieno News hanno discusso come concentrarsi maggiormente sulla nostra cerchia possa esacerbare le esistenti divisioni politiche.

 

L’ex presidente della Society for Philosophy and Psychology, Paul Bloom, ha argomentato come una minore considerazione di chi è al di fuori della nostra cerchia fosse visibile sia internamente che a livello internazionale dove «un Paese biasima l’altro e non si lavora abbastanza insieme».

 

Lo yin e lo yang dell’effetto Covid

 

Quasi la metà degli esperti intervistati da Mezzopieno News ha menzionato spontaneamente che lo stesso cambiamento può essere una forza per il bene oppure il male. Per esempio, gli esperti hanno predetto che potremmo avere una maggiore accettazione delle tecnologie digitali a casa e sul lavoro.

 

Ma a parte i benefici di tutto questo – dalla flessibilità nell’agenda di lavoro alla riduzione dei tragitti casa/lavoro – hanno anche menzionato possibili costi, come la perdita di informazioni sociali nelle comunicazioni virtuali e gli svantaggi per le persone che non possono permettersi una connessione ad alta velocità o servizi digitali.

 

Nel mezzo di questa complessità, gli esperti chiamati in causa da Mezzopieno News hanno raccomandato un sapere che si concentri sulla meta-cognizione, che sottolinei un’adeguata regolazione delle emozioni, mindfulness e un giudizio più saggio attorno tematiche sociali complesse.

 

La buona notizia è che queste strategie psicologiche sono malleabili e allenabili; un modo in cui possiamo coltivare saggezza e prosepettiva, per esempio, è adottare un punto di vista in terza persona, da osservatore, nelle nostre sfide.

 

Di fatto, nonostante alcune speranze per il futuro è altrettanto possibile che il cambiamento dopo la pandemia non si noti neppure. Non perché i cambiamenti non avverranno ma perché le persone si adattano rapidamente alle loro immediate circostanze.


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